Comunicato n°04 del 7 aprile 2008

Nella giornata di ieri gli studenti e le studentesse di Tor Vergata hanno interrotto il Consiglio di Corso di Studio (di seguito CCS) di Ingegneria Informatica per chiedere ai docenti presenti di approvare alcune richieste minime per garantire, a partire dal prossimo anno accademico, che il nostro futuro non sia un inutile e complicato percorso ad ostacoli.

Era stata richiesta l’apertura del CCS a tutti gli studenti, e non solo ai rappresentanti.

Tutti e 22 i docenti di quel CCS erano stati invitati a confrontarsi pubblicamente durante l’ultima assemblea autoconvocata di giovedì scorso. Non se ne è presentato nessuno. Gli unici due docenti intervenuti appartenevano ad altri corsi.

Ieri ci è stato risposto che siccome "le regole non prevedono CCS aperti, se non ai rappresentanti", non ritenevano giusto e opportuno farci partecipare tutti.

Dopo una trattativa, durata circa mezz’ora, per tentare di sbloccare la situazione e dopo aver evidenziato che probabilmente tutte le delibere del CCS sono da considerarsi nulle visto che i verbali non vengono approvati (nonostante la loro dicitura riporti "letto e approvato seduta stante", cosa assolutamente falsa!), decine di studenti hanno deciso di interrompere la seduta.

Tre dei tredici docenti presenti si sono subito alzati e hanno abbandonato la sala riunioni. Non c’è stato verso di inserire nell’ordine del giorno le nostre richieste. Tale "scelta" del presidente del CCS è stata supportata da tutti i suoi colleghi docenti.

Chiedevamo a tutti i docenti di essere presi in considerazione e di approvare una delibera da portare all’attenzione del Consiglio di Facoltà (di seguito CdF), previsto per il 17 aprile, riguardante principalmente la "misera" richiesta di poter sostenere gli esami di tutte le materie in almeno tre sessioni. Al CdF partecipano tutti i professori del CCS di ingegneria informatica.

Rimpallandosi le responsabilità e scaricando il barile sul CdF, di cui ripetiamo gli stessi docenti oggi riuniti fanno parte e che mai in questi due anni hanno supportato le richieste didattiche migliorative presentate anche in tale organo, hanno comunque espresso diversi pareri personali negativi su quanto chiedevamo.

A questo punto, per evitare che altre questioni riguardanti gli studenti del corso di informatica non venissero discussi e fintamente approvati (perché i verbali non lo sono mai stati!), siamo tutti usciti dall’aula riunendoci all’aperto per decidere altre iniziative.

Continuare a rimanere in sala riunioni con la "minaccia" di un abbandono dei docenti, avrebbe voluto dire esporre il fianco a chi da un lato predica il dialogo, dall’altro è inflessibile.

Oggi abbiamo dato una prova di unità e di forza, nonostante i tentativi di dividerci, che nel nostro ateneo non si vedeva da tempo. Sono intervenuti studenti che erano di altri corsi di ingegneria, studenti della facoltà di scienze e studenti di lettere.

E’ chiaro il messaggio che oggi abbiamo lanciato a chi pensa di escluderci dalle scelte che ci riguardano e a chi pensa che con i cavilli burocratici e rimpalli di responsabilità possa far finta che non esistiamo o che esistano solamente le rappresentanze studentesche.

Per questo rilanciamo la mobilitazione con un’altra assemblea pubblica, mercoledì 9 aprile, alle ore 16.00 presso i prati della facoltà di ingegneria (oppure in aula T5 a So.Ge.Ne. se è brutto tempo).

Abbiamo invitato nuovamente i docenti a concordare un nuovo incontro pubblico. 

Al preside di ingegneria è stato chiesto un CdF aperto a tutti gli studenti, da convocare prima di approvare il nuovo manifesto degli studi. Se quest’ultimo dovesse nel frattempo essere già stato approvato, pazienza; sarà rivisto e riscritto anche con il contributo fondamentale di chi in questo ateneo ci studia.

Rilanciamo, inoltre, una nuova mobilitazione in vista del prossimo CdF di ingegneria "ordinario" previsto per giovedì 17 aprile.

Assemblea Autoconvocata degli Studenti e delle Studentesse di Tor Vergata


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